100 km di Asolo: l'ultramaratona è una dimensione fantastica.

16/07/2017

Non avevo mai corso una 100km da interpretare come "lungo", e allora quale migliore occasione per sfruttare la 100km di Asolo  in vista della Spartathon  (246km da Atene a Sparta) che affronterò a fine settembre?

Mi presento al via non al meglio della condizione,  in quanto nelle ultime due settimane un problema al ginocchio mi ha costretto a correre poco,  non nego  infatti  fosse  presente un pizzico di sana paura nel dover affrontare questa gara molto impegnativa. Fortunatamente il ginocchio  non mi darà alcun problema.

I primi 40 km sono uno spasso in quanto decido di affrontare questa prima parte a ritmi lentissimi, approfittando di tutti gli ottimi ristori e scattando fotografie in paesaggi unici  e di una bellezza da togliere il fiato.  Me la prendo con calma, tanta calma, ma questo è il bello del mio modo di vivere la corsa: non so mai come interpreterò una gara fino a quando non vivo l'atmosfera della gara in oggetto.

Dal 50° km decido di aumentare il ritmo sfruttando la lunga discesa: il buio cala e posso godermi tutta la valle illuminata. Rimago da solo, i  compagni di viaggio (Daniele Valeria e Elvis) della prima parte di gara mi hanno salutato già da qualche chilometro. Inizia un bellissimo momento tutto per me: penso alla Spartathlon, penso alla mia famiglia, penso alla postura di corsa, penso alla fortuna che ho di poter vivere certi momenti:  scendo a buon ritmo.

Dall'80° km inizio a rallentare ancora in quanto il primo obiettivo che mi ero posto era quello di stare in piedi per circa 12 ore: corro insieme a Fabio per qualche chilometro, al 90°km  il mio amico spartano mi saluta e si ferma per riposare un pochino, io proseguo con calma e relax, sono in perfetta armonia con il mio fisico, sono stanco ma mi sto divertendo molto. Affronto l'ultima  salita che mi porta nel centro di Asolo e colgo l'occasione per far festa con dei  ragazzi seduti davanti al bar. Saluto tutti, si scende... l'ultima discesa l'affronto camminando, non so ancora perchè, forse era tutto troppo bello, forse mi stavo godendo alla grande il momento.

100° km, taglio il traguardo ancora bello carico: arrivo con il sorriso, arrivo alla Zucca. Sono felice, emozionato: nessun podio ma tanta soddisfazione.

La medaglia è al  collo, inizio a pensare che per terminare la Spartathlon mancherebbero ancora 146km, sorrido ancora: l'ultramaratona è una dimensione fantastica.

Avanti tutta Zucca.